Regno Unito: Vietato Pregare con i Pazienti!

Regno Unito: Vietato Pregare con i Pazienti!
La strana storia di un’infermiera licenziata per aver chiesto di pregare ad paziente

Lei è un’infermiera inglese di 45 anni di Weston-Super-Mare, nel Somerset (Inghilterra), appartenente alla chiesa battista e al servizio dei malati da più di vent’anni. Come riporta il Daily Mail (2 febbraio 2009), è stata sospesa dal servizio perché, durante le sue visite a domicilio, ha offerto il sostegno cristiano a May Phippen; in pratica ha chiesto all’anziana paziente di 79 anni di poter dire una preghiera per la sua salute. La signora le ha risposto: «No, grazie», e tutto sembrava finito lì per lì. La donna non solo è stata sospesa dal servizio, ma rischia ora il licenziamento, visto che contro di lei è stata aperta un’azione disciplinare. Infatti la direzione dell’ospedale accusa l’infermiera d’aver violato il codice deontologico, che impone di rispettare «personalmente e professionalmente l’uguaglianza e la diversità». I fatti iniziali hanno avuto luogo già nel dicembre del 2008.

È incredibile come l’offerta di una semplice preghiera, per altro rifiutata dall’anziana donna, sia stata interpretata dai suoi superiori come una presunta violazione del codice comportamentale. A ciò si aggiunga che la paziente stessa non ha sporto nessuna lamentela in merito. L’anziana paziente aveva semplicemente raccontato tale episodio a un’altra infermiera il giorno dopo, e da lì è nato tutto. May Phippen, intervistata dal Daily Mail, ha detto: «Non mi sono sentita offesa, mi ha solo colpito il gesto, strano da parte di un’infermiera. Non vorrei vederla licenziata per quello che ha fatto». «Mi ha solo chiesto se volessi che pregasse per me. Io le ho detto di no, e lei è andata via. Tutto qua. Era la prima volta che la vedevo. Era una brava signora, gentile e premurosa. Spero che non la licenzino per una cosa del genere».

La stessa infermiera, comprensibilmente incredula, ha dichiarato in merito: «Non capisco come la semplice offerta di preghiera possa essere considerata un oltraggio, mi sembra solo sia un bel gesto che possa dare speranza in un particolare momento di bisogno». Ella ha ammesso d’offrire sempre ai suoi pazienti la possibilità di pregare per loro, a meno che non siano palesemente di fede diversa da quella cristiana. Ha inoltre spiegato che non stesse tentando di inculcare negli altri la sua fede, ma che aveva solo offerto il proprio piccolo aiuto spirituale. Ha detto: «Credo che pregare possa sempre aiutare quando qualcuno sta male. Sento che è una cosa buona da chiedere e un buon modo di dare la speranza che le cose cambino». Il marito dell’infermiera, Stewart Petrie (48 anni), ingegnere delle telecomunicazioni, è stato duro: «Mi sembra ridicolo che mia moglie venga licenziata per questo, spero che il buon senso prevalga».

Tale atto amministrativo dell’ospedale ha suscitato prevedibili proteste da parte dei cristiani e dei loro esponenti. Il reverendo John Andrews, che copre la diocesi del nord di Somerset, in cui è accaduto l’episodio, ha dichiarato: «La semplice offerta d’una preghiera è perfettamente in linea con i doveri di sostegno ai malati della chiesa e il fatto che Caroline Petrie venga sospesa per questo, è estremamente spiacevole». Secondo la comunità cristiana britannica, i suoi membri stanno diventando le persone più discriminate nella società.

È confortante che il giornale ha iniziato una raccolta di firme in favore della infermiere. Ciò significa che nemmeno tali giornalisti abbiano capito l’incomprensibile decisione delle autorità sanitarie inglesi; anche ciò è confortante.

In seguito alle grandi iniziative di solidarietà, l’ospedale ha poi riammesso l’infermiera al servizio.