RALLEGRARSI NELLE SOFFERENZE

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“… rallegratevi in quanto partecipate alle sofferenze di Cristo, perché anche al momento della rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare

[I Pietro 4:3]

Se vogliamo essere usati da Dio dobbiamo mettere in conto questa eventualità: Egli ci condurrà attraverso una serie di esperienze difficili per farci comprendere ciò che avviene anche nella vita degli altri. Le “sofferenze di Cristo” non erano quelle citate altrove da Pietro: “Nessuno di voi abbia a soffrire come omicida, o ladro, o malfattore, o perché si immischia nei fatti altrui” (4:15), ma quelle che il credente affronta soffrendo “secondo la volontà di Dio” (4:19), quelle cioè che s’incontrano rimanendo a fedeli Lui, vivendo una vita di santità in una società caratterizza dalla dissolutezza e l’ingiustizia. Nel tenere alta la Parola della Vita, in un contesto sociale avverso al Signore e all’Evangelo, dobbiamo mettere in conto queste sofferenze che si incontrano “lungo la via di casa”. Non è il caso di perderci d’animo quando s’accende il fuoco della prova; ma il sentiero da percorrere sta nel rimettere con fiducia le nostre anime in mano al Signore, dichiarando con Paolo: “È anche per questo motivo che soffro queste cose; ma non me ne vergogno, perché so in chi ho creduto, e sono convinto che egli ha il potere di custodire il mio deposito fino a quel giorno” (II Timoteo 1:12), perché anche al momento della rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare. Anche se oggi incontriamo sofferenze, domani ci rallegreremo.

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