“Finalmente libera!”

La testimonianza di Maria…


 
Mi chiamo Maria e ho 42 anni, da 10 mi sono convertita al Signore.

Conoscevo gli Evangelici perché da bambina passavo le mie vacanze estive in Sicilia a casa della famiglia di mia cognata, e la domenica andavamo insieme al culto, già da allora sentivo che c’era una differenza da quella religiosità che mi era stata imposta e la libertà che si respirava nella “loro” comunità.

Tuttavia in me c’era qualcosa che non funzionava: soffrivo di una terribile solitudine interiore che non riuscivo a togliermi pur essendo la più piccola di una famiglia numerosa che però era impegnata a lavorare. Mi davano tutto quello di cui avevo bisogno: vestiti, giocattoli, vacanze ma nessuno si accorgeva della mia sofferenza. Questo mi portava a stare molto fuori di casa per non sentire il vuoto che avevo dentro di me, cercavo di distrarmi in tutti i modi. In quegli anni la droga, soprattutto l’eroina, era molto facile da trovare e io a 14 anni già mi “bucavo”. Andai avanti così per tre anni con un’escalation inenarrabile di compromessi, furti, bugie, tradimenti… fino a diventare io stessa una spacciatrice per procurami la dose di droga.

Quando mi arrestarono, essendo ancora una minorenne fui costretta a chiamare uno dei miei fratelli per uscire dalla Questura, fu così che in casa scoprirono che ero una tossicodipendente, ma per non dare un dolore ai miei genitori non li informarono pensando di riuscire ad aiutarmi con dei medicinali sostitutivi, ma appena allentarono l’attenzione io ricominciai peggio di prima. Dopo qualche mese arrestarono anche il mio compagno di disavventure e io rimasi da un giorno all’altro senza la droga; stavo malissimo perché ormai ero arrivata a dosi enormi e non avevo i soldi per comprarmi l’eroina. Fu allora che lo scoprirono anche i miei genitori; fu terribile! Mio padre piangeva, mia madre si disperava… si sentivano impotenti davanti ad una situazione che non dava scampo. I miei genitori non si diedero per vinti e cominciarono ad informarsi per farmi entrare in una comunità terapeutica. Per due anni seguii il programma ottenendo grandi risultati grazie anche all’aiuto della mia famiglia. Mi liberai completamente dalla schiavitù della droga e per molto tempo questa vittoria riempì quel vuoto che sentivo da bambina, nel frattempo conobbi mio marito e dopo sette anni ebbi la mia prima figlia, tanto desiderata e voluta contro il parere dei medici a causa dell’epatite che mi ero procurata nel periodo di tossicodipendenza.

Ma quando mio fratello maggiore si convertì all’Evangelo rimasi profondamente turbata dal suo cambiamento e, per dimostrare a me stessa che non c’era bisogno di cambiare chiesa per stare in pace con Dio e con sé stessi, ricominciai ad andare a messa per convincermi che quello in cui credevo e quello che facevo (una vita sana, una famiglia unita, un buon lavoro) era giusto davanti a Dio. Ma uscivo ancora più vuota. Quando, a seguito di una discussione accettai l’invito di mio fratello di andare a un culto, entrai in Chiesa convinta che nulla avrebbe cambiato la mia idea. Mi sedetti sulla panca della chiesa e le sorelle in fede mi si strinsero intorno; cercai invano di resistere alla presenza del Signore e il secondo inno cantato dal coro mi aprì il cuore e Gesù mi avvolse in un abbraccio d’amore così intenso che ogni mia remora si sciolse ed adorai Dio con tutto il mio cuore. Libera! Finalmente libera dalla solitudine! Il Signore era lì per me, per salvarmi.

Uscii dal culto con una grande gioia nel cuore, e dopo un anno e mezzo decisi di scendere nelle acque battesimali per fare il patto con Dio. Nella mia casa c’era però uno scoglio molto duro da superare, mio marito e la sua famiglia, ma con la forza della preghiera molte cose in questi anni sono cambiate; infatti, oggi posso godere liberamente della comunione fraterna e spesso anche insieme a tutta la mia famiglia.

Il Signore ha cambiato completamente il mio modo di pensare e di vivere, non do più niente per scontato e ogni giorno Lo ringrazio per la vita che mi dà; mi ha posta come “sentinella” nella mia casa e io voglio essere una testimone efficace dell’Evangelo. Posso dare il mio contributo nella comunità, servendo il Signore nella Scuola Domenicale parlando ai ragazzi della salvezza in Cristo consapevole che nulla è impossibile a Dio anche in questo mondo così malvagio.

Il Signore che “ onora sempre quelli che lo onorano ” non fa mancare le risposte alle mie preghiere e in questi anni ha fatto grandi cose nella mia vita: mi ha guarita miracolosamente dall’epatite, si è preso cura di me in ogni aspetto della vita, ma soprattutto io Lo sento vivo nel mio cuore.

C’è sempre una via di uscita, anche dalle situazioni peggiori e quella Via è Gesù, la Via della vera libertà: “Conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi” (Giovanni 8:32).

Maria

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