CRISTIANI E HALLOWEEN

Halloween: di anno in anno questo nome, con la festa che descrive, anche dalle nostre parti si afferma con forza sempre maggiore.

Per conoscerne l’origine ripercorriamone in breve la storia. Si tratta di un’antica festa celtica (Samhain), una festa di capodanno che segnava la fine dei raccolti e l’inizio della stagione fredda, periodo in cui è importante stringersi e affermare la comunità. Si svolgeva fra il 31 ottobre e il 1° novembre, in quello che si credeva un interregno fra i due anni, momento in cui il mondo dei vivi e quello dei morti si toccavano. I Romani, che dinanzi a feste e divinità straniere non facevano mai una piega, vi riconobbero i meccanismi di certe liturgie che loro celebravano durante i Lemuria o i Parentalia: tutte feste in cui gli spiriti dei morti venivano esorcizzati, celebrati, placati.

Nel 609 papa Bonifacio IV istituì la festa di Ognissanti, da celebrare il 13 maggio (data in cui venivano festeggiati i Lemuria romani); il secolo successivo papa Gregorio III la spostò però al 1°novembre, così da installarla sul Samhain celtico. Una tattica ricorrente: la festa pagana viene “coperta” con una nuova festa riconsacrata alla religione cattolico romana. Ma con la Riforma (di cui giusto oggi ricorre il cinquecentesimo anniversario) la festa voluta dal papa smise d’esser celebrata nei territori protestanti. Svestiti i panni cristiani, tornò laica, tornò pagana – pur mantenendo un nome cristiano ed evolvendo nei secoli fino all’Halloween che conosciamo oggi, coi suoi simboli macabri e le usanze grottesche coperte da una sfavillante patina consumistica.

E il cristiano? Come può approcciare tutto questo? Scorrendo la Bibbia si trovano molti avvertimenti e divieti contro pratiche spiritistiche e di contatto con i defunti (alcuni riferimenti si trovano in Lev. 19:31; 20:6; Is. 8:19) mentre Gesù e la Sua opera sono continuamente paragonati alla luce che splende nelle tenebre (Giov. 1:5; 3:19; 8:12; Rom. 13:12; II Cor. 4:6) e alla vita che sconfigge la morte (Giov. 5:24; Rom. 6:23; I Giov. 3:14).

Anche se questa notte il mondo sarà un po’ più immerso nelle tenebre della morte, noi abbiamo ancora una volta l’occasione di condividere un messaggio che è luce di vita.

“Io sono venuto come luce nel mondo, affinché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre”.
Gesù, in Giovanni 12:46


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