Il Faro della Speranza

Nelle agitate acque della nostra vita possiamo scorgere una luce sicura, che ci guida verso coste di salvezza eterna

È già calata la sera e, dal rinfrescarsi del vento, si direbbe che si stia avvicinando un temporale. Il profilo di altre barche a vela si staglia contro un orizzonte cupo. Le luci degli alberi brillano come stelle nel cielo. Quanto siamo stati privilegiati e favoriti, il mio compagno di viaggio ed io, da questa opportunità di viaggiare in direzione del Porto di Pace che si trova nel Mondo Nuovo! Attraverso la Sua Parola, il Re ci ha convinto tutti che il Vecchio Mondo sarebbe prossimo alla distruzione e noi saremmo periti con esso: “Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui. Perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno” (I Giovanni 2:15-17).

Noi avanziamo in queste acque punteggiate di scogli, con le nostre mutevoli capacità di navigazione e ci dirigiamo verso il Faro della Speranza che scintilla all’orizzonte: “Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una cosí grande schiera di testimoni, deponiamo ogni peso e il peccato che cosí facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, fissando lo sguardo su Gesú, colui che crea la fede e la rende perfetta. Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l’infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio. Considerate perciò colui che ha sopportato una simile ostilità contro la sua persona da parte dei peccatori, affinché non vi stanchiate perdendovi d’animo” (Ebrei 12:1-3).

Queste acque perigliose hanno già mietuto numerose vittime e alcuni di noi sono tornati indietro. Sicuramente vi sono molti motivi che causano naufragi, ma tutti questi incidenti hanno in comune una scarsa conoscenza delle mappe. Il Re ha fornito a tutti noi una mappa con tutte le indicazioni utili per navigare sicuri fino al Porto della Pace. Questa mappa è chiamata Bibbia. Un’insufficiente conoscenza della mappa e un clima avverso alla navigazione sono, naturalmente, una pessima combinazione. La fabbrica di barche a vela denominata “la Grazia”, che appartiene al Re, ha creato imbarcazioni di qualità tale da consentire loro di tenere il mare anche in condizioni climatiche ancora più tempestose. Di conseguenza, è ancora più sorprendente che in ottime condizioni di navigazione e con un vento favorevole che gonfia le vele alcuni si siano incagliati lo stesso: “Invece quelli che vogliono arricchire cadono vittime di tentazioni, di inganni e di molti desideri insensati e funesti, che affondano gli uomini nella rovina e nella perdizione. Infatti l’amore del denaro è radice di ogni specie di mali; e alcuni che vi si sono dati, si sono sviati dalla fede e si sono procurati molti dolori” (I Timoteo 6:9, 10).

Con grande franchezza devo ammettere che in diverse occasioni ho perso di vista il Faro della Speranza dall’orizzonte, ho toccato terra più volte e navigato senza meta con la mia barca a vela. Tuttavia, di giorno in giorno, le mie capacità marinaresche sono migliorate e posso condividere le tecniche che ho appreso e le mie osservazioni con altri compagni marinai. Anche questi ultimi condividono le loro osservazioni con me e siamo sicuri che arriveremo alla meta: “… noi, che abbiamo cercato il nostro rifugio nell’afferrare saldamente la speranza che ci era messa davanti. Questa speranza la teniamo come un’àncora dell’anima, sicura e ferma, che penetra oltre la cortina, dove Gesú è entrato per noi quale precursore, essendo diventato sommo sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedec” (Ebrei 6:18-20).

Saluti marinareschi,

J. P.